Adobe Premiere Pro è il software di video editing che ho usato principalmente negli ultimi cinque anni, lo uso quasi giornalmente per fare video e lo conosco, seppur non al 100%, nei dettagli. Personalmente, trovo Premiere Pro un programma di qualità e funzionale, che riceve spesso aggiornamenti interessanti.
Da videomaker professionista, l’ho scelto come tool principale per i miei editing perché ha alle spalle un’azienda (Adobe) che da decenni cura e distribuisce una suite premium di software appositamente per i content creator, con un servizio di assistenza affidabile, e che viene usato dalla maggior parte dei video editor, rendendo facile la condivisione di file e il lavoro in tandem.
Davinci Resolve, che insieme a Premiere Pro e Final Cut è uno dei tre programmi di video editing migliori per i professionisti e power users, non l’avevo mai utilizzato fino a recentemente, ma se ne sente parlare sempre di più principalmente per due motivi: il primo è il prezzo, che è nettamente inferiore rispetto a Premiere Pro, e il secondo è la sua capacità superiore soprattutto nel reparto del color grading.
Cosa mi ha attirato a provare Davinci Resolve
Davinci Resolve è disponibile in due versioni, gratuita e Studio. La prima, pur non essendo a pagamento, è comunque completa di tutto quel che serve per fare video editing. La seconda, che costa circa 300 USD, dà accesso ad alcuni effetti e funzionalità avanzate in più, tra le quali appunto una funzione noise reduction più completa rispetto a quella di base della versione gratuita.
Non ci sono pagamenti mensili o abbonamenti, il software lo si paga una volta sola, lo si può installare in massimo due computer usando una chiave di licenza, e il prezzo copre anche le versioni successive, quindi quando arriva una nuova versione di Davinci la si può scaricare ed installare senza pagare ulteriormente.
Tutto questo è sufficiente a far alzare il sopracciglio a qualsiasi utente abituale di Adobe Premiere Pro, che a me costa circa 30 dollari australiani al mese, per un totale di 360 AUD l’anno. Negli ultimi cinque anni, ho pagato 1.800 dollari ad Adobe per usare Premiere Pro.
Da questo punto di vista se Davinci Resolve è buono quanto Premiere Pro, a livello di rapporto qualità prezzo il software di Blackmagic Design è letteralmente un sogno ad occhi aperti.
La mia introduzione a Davinci Resolve
Qualche mese fa stavo svolgendo un lavoro di video editing per un cliente, con girato fornito da un videomaker che (ahimé) ha deciso di usare una videocamera 8-bit che non lavora molto bene a bassa luminosità, oltretutto impostando in s-log3 e con ISO superiore ai 2.000, durante un evento serale con luci soffuse. Sono quindi stati fatti degli errori di base nella scelta dei settaggi alla fonte durante la ripresa, e il risultato è un girato che ha tanto rumore digitale, talmente forte da disturbare anche l’occhio meno esperto.
Non mi andava di consegnare un lavoro visibilmente di scarsa qualità, così ho deciso di scaricare la versione Studio di Davinci Resolve e testare la funzionalità integrata noise reduction, della quale avevo sentito parlare molto bene.
È ovviamente possibile ridurre il rumore digitale anche con Premiere Pro, ed esistono dei buoni plugin a pagamento che svolgono la stessa funzione, ma mi interessava sfruttare questa occasione per mettere le mani su Resolve e iniziare a testarlo nelle sue funzionalità più avanzate.
Risultato del primo test
Una volta installato e scaricato Davinci Resolve sul mio MacBook M1, ne ho testato immediatamente le capacità della funzione premium noise reduction.
Il risultato è stato strabiliante. Il video, che era stato montato ed esportato da Premiere Pro, presentava in molte scene una quantità troppo evidente di rumore digitale, dovuto alla qualità scadente della ripresa e alla poca presenza di luce durante la serata.
Qui sotto il risultato dopo aver applicato il noise reduction da Davinci Resolve.
Importato il video in Davinci e applicato il filtro di riduzione del rumore, mi è bastato manipolarne le impostazioni in poco tempo per ottenere un risultato decisamente migliore rispetto al video di partenza, con rumore digitale molto meno visibile, senza drammatiche riduzioni in qualità video e definizione. Sono rimasto impressionato e, sapendo che Davinci è un programma professionale quanto Premiere, usato anche da editors a livello cinematografico, mi sono detto “Premiere Pro, bye bye!”.
Passaggio definitivo?
Tutto molto bene finora, ma il mio obiettivo è quello di sostituire Premiere Pro in tutto e per tutto, quindi il passaggio può essere definito tale solo quando diversi progetti di editing vengono iniziati e conclusi con lo stesso programma. Bisogna quindi imparare ad usare Davinci, conoscerne le funzionalità nel dettaglio, testarlo in diversi scenari e prendere la mano con le varie scorciatoie.
La curva di apprendimento è ampia, ma progetto dopo progetto, come per qualsiasi software, lo si conosce e lo si impara. Tenendo presente che io non parto da zero con l’editing video, ed avendo già imparato Premiere Pro fino ad un livello in cui posso montare video per clienti e terze parti, ero sicuro che il passaggio non sarebbe stato troppo difficile.
Ero in errore. Da quando ho installato Davinci, e siamo ora a circa 6 mesi, l’ho usato per montare un solo video, e adesso come adesso, sono abbastanza convinto che almeno nel prossimo anno non sarò in grado di passare definitivamente a Resolve e disinstallare Premiere dalle mie macchine.
Che cosa è andato storto? Vediamo la mia esperienza nei punti che seguono.
Problemi di playback / audio sync
La difficoltà principale che ho riscontrato durante l’editing è la capacità del programma di mantenere in sync l’audio e il video durante il playback.
Il problema sarebbe perdonabile se l’editing in questione fosse carico di effetti, con file pesanti, tanto color grading e tante risorse utilizzate contemporaneamente. Invece, riscontro questo problema semplicemente importando una clip video, con audio incorporato, e lavorando su un semplice editing di un pezzo (una persona che parla per circa 15 minuti ininterrotti), senza color grading e senza transizioni ed effetti, a volte l’audio mi va fuori sync e lo sento in leggerissimo ritardo, che mi fa pensare “ops, ho spostato la traccia audio di un paio di frame per errore…”, e invece dopo un po’ di lavoro scpro che la traccia audio non era stata toccata, e che ora l’audio è in anticipo rispetto al video (perché ho spostato indietro la traccia per sistemarla). Mi trovo quindi in una perenne situazione di incertezza fin dal primo momento in cui inizio l’editing, rendendo il lavoro snervante.
Ho contattato Blackmagic Design che ha risposto nel giro di due giorni, e abbiamo scambiato qualche email dove mi chiedono le specifiche del computer ed altri informazioni di base. Si sono resi disponibili per cercare di risolvere, finché ad un certo punto mi sono arreso per evitare di perdere tempo.
La mia sensazione al momento, senza nessun fondamento o ricerca, è la cattiva compatibilità di Davinci Resolve con Mac con chip M1. Ancora, non ho testato la veridicità, ma essendo il sistema M1 alquanto nuovo, ed avendo anche Adobe avuto numerosi problemi con M1 quando era uscito, forse Blackmagic è leggermente indietro nell’aggiornare il programma ed arrivare alla piena stabilità di Davinci con questi nuovi processori.
Scorciatoie da tastiera
Ho guardato diversi tutorial su come impostare le scorciatoie da tastiera, e dopo aver tentato diverse volte, ancora non sono in grado di impostare i simboli + e – per allargare o restringere la timeline, che per me sono praticamente vitali.
Sono sicuro che il problema sono io e che si possa fare, e mi rendo conto che questo non sia un punto a sfavore notevole, ma se un software non fa quello che voglio dopo aver tentato diverse volte, la tentazione è quella di arrendermi e di evitare di perdere tempo.
Timeline
Ho anche notato un problema di base nel lavoro in timeline durante l’editing. Quando prendo una clip con in e out impostati dal media pool e la voglio piazzare sulla timeline, la grafica del programma non mi permette di vedere esattamente dove la clip verrà messa, e copre la visuale delle altre clip rendendo difficile il posizionamento. Ancora, snervante perché rallenta e rende difficile il lavoro.
Gestione file e progetti
La cosa va studiata molto più a fondo e capìta nel dettaglio, ed è per questo che trovo questo aspetto uno dei più scoraggianti. Davinci non ragiona come Premiere nella gestione dei file. I progetti vanno a finire in una cartella che viene decisa nelle preferenze del programma, chiamato database.
Non si può salvare il progetto nella stessa cartella dove si hanno gli altri file del progetto, e la mia preferenza è di trattare tutti i progetti come isole, dove metterò tutti i file video, audio, effetti sonori, grafiche ecc… e il progetto. In futuro, spostando tutta quella cartella in un disco di backup, anche se non avrò più a disposizione lo stesso computer con cui l’avevo creata, sarà comunque tutto nuovamente disponibile e ri-apribile.
Inoltre, ho fatto l’errore, con il primissimo progetto aperto con Davinci, di settare la cartella del database sul desktop, giusto per partire a usare il programma. Ad oggi, anche se cancello questa cartella e la elimino dal cestino, e anche cambiando le preferenze di Davinci e settando il database in una location diversa, posso star certo che una volta aperto il programma la cartella sul desktop riapparirà.
Media Encoder
Con Premiere Pro, si riceve anche Media Encoder, un programma a parte incluso nel prezzo mensile che permette di codificare file video in batch. Non c’è una versione di Media Encoder per Davinci Resolve, e Media Encoder è una parte importante del mio processo di gestione dei file, a diversi stadi della produzione.
Ad esempio: i miei clienti ricevono tutto il girato a prescindere che il loro ordine sia “shoot only” o “shoot and edit”, condivido con il cliente la raw footage per ogni lavoro, e la mando via Dropbox. Per diminuire il peso del girato e per permettere al mio cliente medio di non avere problemi di riproduzione e gestione dei file video, passo tutto il girato su Media Encoder e ne riduco il bit-rate, mantenedo la risoluzione intatta.
Per fare ciò Media Encoder mi aiuta in tutto e per tutto, rendendo il processo automatizzato. Ci sono altri programmi che permettono di fare questo, come ad esempio HandBrake, che è gratuito e multipiattaforma, ma il fatto che ME sia integrato nella suite di Adobe rende il processo più seamless.
Supporto clienti
Per un utilizzatore che fa video editing per professione, è importante avere supporto clienti disponibile a portata di mano. Un caso particolare che mi è successo recentemente è l’impossibilità di aprire il software Media Encoder per un errore che non sapevo come risolvere.
Mi serviva aprire Media Encoder immediatamente per iniziare a creare copie di file video per un cliente, e per iniziare a lavorare su un progetto video creando i file proxy.
Il servizio di Adobe, disponibile 24/7 via chat dall’applicazione Creative Cloud, mi ha rimesso in campo nel giro di mezz’ora grazie all’operatore che mi ha risolto il problema accedendo al mio computer da remoto.
Con Davinci, c’è supporto, ma non arriva immediatamente. Con i problemi di playback di cui sopra, ho contatto il supporto tramite email, mi hanno risposto nel giro di un paio di giorni, e il problema non è ancora risolto, perché la persona con cui sono in contatto non sa come aiutarmi.
Cosa mi piace di Davinci
Finché mi impegno a risolvere i problemi di cui sopra e conoscere il programma in maniera più approfondita, e ci vorrà del tempo, ci tengo a farvi presente gli aspetti positivi che ho riscontrato.
Color grading
Eccezionale. Davinci Resolve è migliore di Premiere Pro sul color grading in maniera netta e senza discussioni. Lavora più velocemente, e la struttura diversa (i nodi), seppure sia difficile da digerire a primo acchito, fa un sacco senso.
Lavorare con girato in log è inoltre una favola grazie alla presenza del Color Space Transform, che contiene le impostazioni per tutte le fotocamere e tutti i profili, e con un solo click riporta l’immagine al suo contrasto e saturazione naturale senza cercare di indovinare le impostazioni agendo sugli slider.
Velocità del software
Davinci è effettivamente più veloce di Premiere, e lo si nota in numerose istanze. Ad esempio, l’importazione delle clip prende meno tempo (non fa differenza nella vita reale, ma è un esempio di come il motore lavori meglio), e anche lavorando con più nodi sul color grading il video non è mai bloccato quanto in Premiere quando si usano più di un Lumetri Color con maschere e color gradign avanzato.
Impostazione generale del software
Pensato molto bene, il software si presenta ordinato e meno confuso rispetto Premiere Pro. Si parte dalla gestione file, poi cut, edit, fusion, color, audio, deliver. Tutto il processo da zero a video finito, ed ogni spazio è graficamente piacevole da utilizzare, anche su schermo piccolo.
Fusion
L’implementazione di Fusion è un punto forte di sicuro. Fusion permette di creare animazioni direttamente all’interno dello stesso programma di editing, con piena integrazione. Dall’altra parte Premiere Pro ha bisogno di integrare After Effect, che si paga a parte e che è un software a sé (ma che comunica con Premiere Pro). Il fatto di avere tutto disponibile in Davinci, anche per le animazioni ed effetti speciali, rende il software ancora più appetibile per il prezzo pagato.
Emozionalmente sconfitto, ma resto speranzoso
Ci tengo a sottolineare che tutte le difficoltà e feedback di cui sopra sono il risultato di un numero di ore abbastanza limitato passate a lavorare e testare Davinci Resolve.
Per mia indole, se riscontro troppe difficoltà ad un certo punto mi arrendo e ritorno ad utilizzare il software che mi permette di affrontare un task nella maniera più veloce, anche perché nella maggior parte dei casi ho delle timeframe ristretti e non mi posso permettere di soffermarmi a studiare il programma o risolvere problemi.
Sono un po’ sconfitto emozionalmente, perché tanti lodano ed applaudono le capacità di Davinci, e anch’io ne vedo le potenzialità, perché ha delle funzioni che sono veramente interessanti.
Non mi arrendo e, avendo acquistato la versione Studio del software ed avendo a disposizione tutti gli strumenti Pro di cui dispone, lo utilizzerò ancora e in diversi momenti per impararlo gradualmente, e lo testerò su macchine diverse (PC?) per vedere se alcuni dei problemi sono meno evidenti, soprattutto il sync audio video di cui sopra.
In conclusione
Questa non è una recensione negativa su Davinci Resolve, ci tengo a precisare che il programma non l’ho usato estensivamente, e non lo conosco abbastanza per esprimere un’opinione affidabile. Speravo che il passaggio da Premiere a Davinci fosse più facile, e invece mi sono reso conto che è necessario conoscere Davinci più a fondo, e in certi casi cambiare le proprie impostazioni di lavoro, per poterlo usare efficacemente.
Dopo questa prima impressione, rimango comunque conscio del fatto che Resolve è un software da conoscere meglio, e che può veramente sveltire le operazioni di editing, e raggiungere risultati in color grading superiori rispetto a Premiere Pro, ma al momento devo rimanere con il software che, per adesso, si rivela per me più affidabile a tutto tondo per realizzare gli editing per cui vengo pagato.