Trascrizione del video
Da circa tre mesi sto lavorando ai miei progetti video con un MacBook Pro da 16” e ti voglio dare le mie opinioni su questo portatile specificatamente per video editing.
Il modello in questione è quello del 2021 con chip M1 Pro, 10 core di CPU, 16 GB di memoria unificata e 1 TB di disco interno. Sono arrivato ad acquistare questo modello perché ho avuto la necessità di passare da una postazione fissa ad una portatile, per fare video editing on-the-go.
SCHERMO
Per video editing con Premiere Pro, il 16” si è rivelato la scelta giusta per le dimensioni dello schermo. Non è troppo piccolo e rimane ancora abbastanza trasportabile, anche se ovviamente il peso si fa sentire sulle spalle dopo un po’.
Il problema con i 14 pollici, e motivo per cui ho scelto il 16, è che personalmente con il 14” non riesco a sistemare la schermata di Premiere in modo da avere accesso comodamente a tutti gli strumenti del programma, insieme ad una buona visualizzazione del video per l’editing. Prima di acquistare il 16 pollici ho testato il 14 pollici, ma non riuscivo a trovarmi bene, alla fine mi sono arreso. A mio avviso quindi 14 pollici, per video editing, non sono abbastanza.
Sullo schermo da 16 pollici invece riesco a lavorare abbastanza comodamente. E aggiungendo un iPad al mio setup collegato al Mac tramite Handoff, la postazione diventa decisamente produttiva, con la possibilità di visualizzare il video finito a tutto schermo sull’iPad senza lag. Questo setup lo utilizzo quando il video è vicino alla fine della produzione, soprattutto nella fase di color correction e grading.
Occhio che la funzione Handoff in wireless con Premiere Pro non funziona benissimo al 100% delle volte. Mi capita spesso di essere in mezzo ad una sessione di lavoro e l’iPad si disconnette senza preavviso, e poi solitamente succede numerose altre volte durante la stessa sessione. Spesso è necessario riavviare o l’iPad o il Mac, che ti fa perdere tempo. Per questo preferisco eseguire il collegamento tramite usb-c tra l’iPad e il Mac, la connessione è molto più stabile e finora non ho avuto particolari problemi. Poi le porte USB-C del Mac sono 3 quindi per me non c’è il rischio di esaurirle, perché al massimo ci devo collegare 1 o 2 dischi esterni.
PERFORMANCE
Dal punto di vista delle performance, il MacBook 16” è decisamente uno scalino in sù rispetto agli altri modelli che ho testato prima di acquistare questo, e se paragonato al mio “vecchio” iMac del 2017 ha una velocità di MOLTO superiore.
I progetti di Premiere si aprono velocemente, anche se a volte riscontro ancora dei piccoli disturbi dovuti dal fatto che i programmi di Adobe non sono ancora stati perfettamente ottimizzati per chip silicon. Ad ogni aggiornamento di Adobe c’è comunque sempre qualche miglioramento in questo senso, e in ogni caso il supporto è sempre disponibile in caso serva.
Io lavoro su Premiere principalmente con file mp4, mov e mxf.
Allora per quanto riguarda gli mp4, questi sono file solitamente altamente compressi codificati H.264 e H.265, e sono dei file con cui generalmente Premiere fa fatica a livello di decompressione e codifica. Pesano poco sull’hard disk, ma si fanno sentire nell’editing, soprattutto se in 4k. Il MacBook non ha particolari problemi a gestirli, anche in formato 4k e a frame rate 50 fps, e il playback risulta fluido se si lavora con un massimo di 2 o 3 tracce video sovrapposte, senza aggiungere effettistica particolare. Questo per me è sorprendente, e sono rimasto molto soddisfatto di queste performance.
I file mov che solitamente genero con l’Atomos Ninja V, che sono codificati ProRes LT, sono quelli che pesano di più sull’hard disk, cioè sono i file video più grossi con cui lavoro, ma sono anche i migliori per l’editing, perché Premiere e la CPU fanno poca fatica a codificarli e la gestione di queste clip sulla timeline è fluida quasi al 100%.
L’altro tipo di file con cui ho a che fare è il MXF di Sony, prodotto dalla mia FS5 Mark II, che sono file compressi con un codec particolare, che Premiere legge, però mi danno dei problemi dal punto di vista dell’editing. Spesso il sistema fa fatica a codificarli e a leggere tutti i frame, e appare spesso l’errore di sostituzione del frame, il playback per questo è spesso poco fluido. Per questo motivo ho deciso che questi file (con i quali ho sempre avuto qualche problema) da ora in poi dovrò sempre re-codificarli in formato mp4, per mantenere circa le stesse dimensioni e per renderli più digeribili dal sistema, oppure utilizzare un registratore esterno come l’Atomos Ninja V Plus.
Per quanto riguarda rendering ed esportazioni, il MacBook è decisamente veloce, il processore lavora effettivamente molto bene, ma bisogna fare attenzione alle impostazioni di esportazione. In particolare, quando si esporta da premiere o media encoder, ho notato alcune volte che il video esportato, in alcune sezioni, risulta leggermente pixellato. Per ovviare a questo problema, ogni volta che esporto un video devo fare attenzione a scegliere l’opzione software encoding, invece di hardware encoding. Per ora, ho visto che questa soluzione funziona in tutti i casi. Questo potrebbe essere un eventuale materiale per un futuro video, dove parliamo meglio delle impostazioni di esportazione video.
Al momento quindi, per le mie necessità, dove ho a che fare con file video full HD e 4k, questo MacBook è abbastanza potente e veloce, e mi permette di lavorare all’editing senza la necessità di creare file proxy.
Il sistema rallenta quando inserisco animazioni all’interno degli editing video, oppure quando carico molti effetti sulle clip video. In questi casi, fare il rendering della timeline resta comunque doveroso, ma le tempistiche di rendering sono davvero molto buone.
AUDIO
Un’ottima caratteristica di questo computer è la presenza di speaker integrati decisamente superiori alla media. Il suono è a dir poco notevole, e a volte mi trovo a lavorare agli editing senza collegare le cuffie o casse esterne.
Avere delle buone casse sul portatile è utile, perchè durante la produzione di video che andranno consumati sui device più comuni, mi piace confermare la qualità audio non solo attraverso le cuffie o delle buone casse esterne, ma anche attraverso casse più comuni per capire meglio come andrà consumato il video nel mondo reale.
AUTONOMIA
La durata della batteria è, per mia esperienza, eccezionale. Anche lavorando con programmi pesanti e sollecitando il processore in continuazione, il MacBook non ha necessità di essere collegato alla presa per diverso tempo. Mi permette di eseguire una sessione di editing su Premiere per 4 ore di fila senza collegare il computer alla corrente, anche collegando l’iPad come schermo esterno.
PORTE
Con questa versione del MacBook, Apple ha re-introdotto dei dettagli che per me sono importantissimi! La prima è la porta SD per le schede di memoria, e la seconda è la presenza di MagSafe. Ci sono poi 3 porte usb-c 3.1, ed una porta HDMI per mandare il video ad un monitor esterno.
TASTIERA E TRACKPAD
Il trackpad è spettacolare, per alcuni task semplici non sento la necessità di tirar fuori il mouse. E a volte uso il trackpad in congiunta con il mouse per muovermi sulla timeline avanti e indietro.
La tastiera è buona, però sto valutando l’acquisto di una tastiera esterna meccanica, perché con questa non mi trovo benissimo a digitare testi e scrivere.
CONCLUSIONI
Il MacBook Pro da 16 pollici è una soluzione per me altamente funzionale, e lo consiglierei a tutti coloro che devono fare video editing a ritmi anche abbastanza serrati. Non ha problemi a gestire video 4k anche ad alti frame rate, lo schermo è stupendo, i colori sono accurati e l’utilizzo di tutti i giorni per fare video è fluido, al momento senza particolari intoppi. Con questa macchina riesco infatti a lavorare più velocemente e avere meno problemi rispetto al mio setup precedente, che mi rallentava quotidianamente.
Queste sono quindi le mie impressioni per ora, se avete domande particolari o commenti, sapete dove lasciarli. Alla prossima!